Halford John
Mackinder (1861-1947) è ritenuto il fondatore della geopolitica che
classicamente oppone il potere talassocratico (il potere marittimo) a quello
terrestre. E’ stato professore di Geografia ad Oxford e successivamente
direttore della London School of Economics.
Il suo
pensiero partiva dal presupposto che il mondo anglo-sassone è proiettato sul
mare ed esercita un potere talassocratico pressoché assoluto, l’unica
concorrente può essere solo una grande potenza continentale, la Russia.
L’impero russo nel suo disegno geopolitico costituisce il cuore del mondo, l’Heartland,
descritto da Mackinder come il territorio delimitato ad ovest dal Volga, ad est dal Fiume Azzurro,
a nord dall'Artico
e a sud dalle cime più occidentali dell'Himalaya.
Dal punto di vista fisico-politico l’Heartland è protetto da difese naturali,
delle quali Napoleone e Hitler ne fecero le spese durante le loro campagne
belliche. Come si è visto anche nelle guerre moderne un conto è distruggere le
difese nemiche attraverso la tecnologia militare un conto invece è occupare immense aree geografiche.
Obiettivo
quindi di Mackinder è impedire l’espansionismo dell’Heartland verso gli oceani
e i mari, controllando i paesi che confinano intorno a tale fascia, Europa dell’Est
e paesi asiatici (Iraq, Iran, Afghanistan) in primis.
Al congresso
di Versailles disse: <Chi controlla il blocco Euro-asiatico domina il
mondo>. Ricordiamo che ancora ad oggi la Russia ha immense risorse
energetiche nel Caspio e soprattutto petrolifere in Siberia.
Il pensiero
di Mackinder al termine della II Guerra Mondiale porta allo sviluppo dell’idea
dell'"arginazione" della sempre più pericolosa Unione Sovietica.
Forti sono
le connessioni con i tempi di oggi. Lo
stesso Kissinger nel libro “Diplomacy” riprende le teorie di Mackinder per
spiegare il ruolo della Russia e degli Stati Uniti nello scacchiere politico.
Secondo
alcuni studiosi, dunque perfino la Guerra di Corea e del Viet Nam pur se
con un reale presupposto anti-comunista,
sono l’applicazione della morsa intorno all’Heartland. Così come a sud-ovest
dell’Heartland, la guerra tra Irak e Iran in cui è fondamentale l’appoggio degli
USA agli iracheni. La stessa guerra
fredda, evidenzierebbe la creazione di un pericolo comune che porti a
compattare l’Europa sino ad una unificazione secondo i progetti Nato-CE sotto
l’egida degli Stati Uniti. Dopo l’11 settembre gli Stati Uniti balzano
vicinissimi alla cintura meridionale dell’Heartland impiantando proprie basi militari in
Afghanistan.
In questo scenario
geopolitico interessante sarà il ruolo che rivestirà la Cina, la Russia di
Putin , l’azione-reazione delle masse islamiche, di Israele, il modus operandi
degli Stati Uniti e della Nato.
La partita è
in gioco…
Quis custodiet ipsos custodes?