sabato 21 novembre 2015

Parigi sotto attacco, Europa nel mirino


Ancora Parigi. Questa volta si tratta di un attacco terroristico, plurimo, di proporzione diverse. 129 le vittime. oltre quattrocento i feriti, 7 i terroristi morti. Anche questa volta l'attribuzione dell'attentato, come per Charlie Hebdo, è rivolta all'ISIS. Tre esplosioni nei pressi dello Stade de France durante l'amichevole di calcio Francia-Germania e sei sparatorie in altri luoghi di incontri della capitale francese. Ma è al teatro Bataclan, il luogo della strage più sanguinosa, dove avviene la fredda carneficina. Qui al concerto degli Eagles of Death Metal, gruppo hard rock statunitense, gli attentatori uccidono 89 persone inermi.
La vittima italiana: nell'odierna strage di Parigi, questa volta a differenza dell'attentato a Charlie Hebdo, c'è una vittima italiana. Valeria Solesin, aveva 28 anni, era di Venezia. Venerdì 13 novembre si trovava all'interno del teatro Bataclan di Parigi insieme al fidanzato, rimasto leggermente ferito ad un orecchio. La ragazza, non era una turista,si trovava nella capitale francese già da quattro anni in quanto borsista in demografia alla Sorbona. Uno dei cosiddetti cervelli in fuga. In un primo momento risultava dispersa, poi col passare delle ore è arrivata la notizia della morte per mano dei terroristi.
Dopo l'attentato: Alcuni elementi salgono alla ribalda a seguito dei gravi fatti di sangue. In primis, forse di facile e immediata lettura, ma del resto anche inesorabile è l'inefficienza del servizio segreto francese nel prevenire atti di terrorismo. La vigliaccheria dei terroristi che hanno sparato a persone disarmate, che non sono quindi venuti a contatto con un esercito. Piuttosto hanno preferito premere il grilletto anche contro persone disabili. E come ormai siamo abituati a sentire in questi casi come reazione; la limitazione della libertà personale per scongiurare il ripetersi dei fatti. Confini dunque chiusi, ora, mentre prima l'Europa era invasa da un flusso di immigranti che sembrava difficile da arrestare. In rete la solidarietà alle vittime parigine si è espressa con l'inserimento della bandiera francese nelle utenze dei principali social network. Alcuni analisti, fanno notare come invece per l'esplosione in volo dell'areo russo sul Sinai costato la vita a 224 persone, non sia emerso un altrettanto spirito di vicinanza alle vittime.
Fluctuat nec mergitur

giovedì 24 settembre 2015

Europa al collasso immigrazione


Il primo ministro ungherese Viktor Orban ha parlato chiaro alla polizia magiara.
<Dobbiamo difendere l'Ungheria e l'Europa. Voi dovete difender i confini del vostro paese e al tempo stesso proteggere il nostro stile di vita. Voi siete i difensori della nostra cultura, del nostro stile di vita, e della nostra sovranità. La nostra cultura millenaria ci da il diritto inappellabile di difendere i nostri confini, i nostri cittadini e la nostra cultura. Abbiamo il diritto di determinare chi può entrare nel nostro paese e chi non lo può fare. E' nostro dovere stabilire che chiunque arrivi in Ungheria rispetterà le nostre leggi.>  http://video.repubblica.it/dossier/immigrati-2015/ungheria-orban-ai-militari-siete-i-difensori-dei-confini-e-della-nostra-cultura/211627/210777

In Italia, la situazione sembra degenerare. Ad Eraclea (Ve) gli immigrati, ospiti di un residence, hanno inscenato una protesta a riguardo del cibo giudicato non di qualità, gettando a terra decine di vassoi di pasta. L'intervento della polizia ha evitato che la situazione degenerasse in ulteriori atti di protesta.
Altrettanto spiacevole è la vicenda occorsa a Busto Arsizio (Va) dove si sono visti e fotografati, immigrati spendere i 75 euro che mensilmente lo stato italiano elargisce loro nelle scommesse sportive. Episodi analoghi si sono verificati a Cremona, Peschiera Borromeo (Mi), Rovigo, Biella.
A proposito di cifre e soldi. In un anno per i 48.000 immigrati ospitati spendiamo oltre 43 milioni di euro. La rete delle strutture di accoglienza nel nostro paese è cosi' composta: 14 centri di accoglienza, 5 centri di identificazione ed espulsione, 1861 strutture temporanee. I costi totali dell'accoglienza sono stati 628 milioni di euro per il 2014 che lieviteranno secondo le previsioni a 800 milioni per il 2015. 560 milioni sono stati stanziati dall'Unione europea per l'Italia. Gli stranieri attualmente residenti nella penisola sono circa 5 milioni, l8% circa dell'intera popolazione. Dislocati in prevalenza nel Nord e nel Lazio.

La leader del Font National Marine Le Pen propone la chiusura della frontiera con l'Italia e attacca Bruxelles sostenendo che il piano dell'Unione europea sull'immigrazione porterà ad un ulteriore afflusso di scafi della morte.
Di diverso parere papa Francesco che esorta all'accoglienza. Il pontefice ha infatti affermato che respingerli è un atto di guerra. Inoltre ha chiesto perdono per le persone e le istituzioni che chiudono la porta a questa gente che cerca vita, una famiglia, che cerca di esser custodita. 

A seguito del suo recente viaggio in Medio oriente, Donald Tusk il presidente del Consiglio europeo, ha parlato di un vero e proprio disastro umanitario con una previsione di 8 milioni di profughi dalla Siria e 4 milioni dai paesi vicini. 

Alea iacta est

mercoledì 8 luglio 2015

Un decennio di attentati



New York, Washington, Arlington 11 settembre 2001: 2977 morti circa seimilaquattrocento feriti.
E' stato l'inizio di tutto. E' il modo in cui si è inaugurato il decennio. In realtà si trattò di un pluri-attentato, quattro aerei dirottatati e schiantatisi a terra nel cuore dell'America. 
La responsabilità dell'accaduto fu attribuita a Osama Bin Laden e la rete terrositica islamica Al Qaida. 


Nasiriya, 12 novembre 2003: 28 morti (19 italiani e 9 iracheni) circa sessanta feriti. Ai militari caduti e feriti è stata conferita la Croce d'Onore. Negli anni successivi numerose piazze, vie e monumenti sono state intitolate ai caduti nell'attentato. 



Madrid, 11 marzo 2004: 191 morti oltre duemila feriti. Complessivamente furono dieci le bombe esplose, tutte fra le sette e trenta e le otto del mattino, distribuite in quattro treni. In un primo momento l'attentato è attribuito ai separatisti baschi dell'ETA, ma successivamente si propende per la pista islamica. Per la Spagna è il più grave atto terroristico mai subito.



Londra, 7 luglio 2005: 52 morti fra i quali un italiana e circa settecento feriti. Tre bombe esplosero all'interno della metropolitana e una su un autobus a due piani. Il più grave attacco alla capitale inglese dalla seconda guerra mondiale,

Fuori dai confini Europei e Occidentali vanno anche ricordate Bali in Indonesia, dove il 27 ottobre 2002 tre esplosioni causarono 202 morti (la maggioranza dei quali stranieri) e duecento feriti.
E Istanbul in Turchia quando il 20 novembre 2003 in un attentato contro il consolato britannico morirono 27 persone, tra le quali il console stesso.

Omnia munda mundis

sabato 18 aprile 2015

Vladimir Putin visto dai suoi discorsi




Sulla Russia

<Per noi le domande su chi siamo e chi vogliamo essere sono sempre più in primo piano. Ci siamo lasciati alle spalle l'ideologia sovietica e non c'è ritorno. Chi propone un conservatorismo fondamentale e idealizza la Russia pre 1917, sembra egualmente lontana dal realismo così come sono i sostenitori di un liberalismo estremo, all'occidentale.
E' evidentemente impossibile andare avanti senza auto-determinazione spirituale, culturale e nazionale. Senza questo non saremmo capaci di resistere alle sfide interne ed estere, né riusciremmo nella competizione globale.>
Sochi, Forum Valdai - 2013
                                                                                                                 
Sulla Crimea 

<Il ritorno della Crimea sotto l'autorità di Mosca è un fatto che ristabilisce la verità storica.>

Anniversario vittoria armata rossa 2014

Sull'Occidente

<Possiamo notare come molti paesi euro-atlantici stanno negando le loro radici tra cui i valori cristiani che sono alla base della civiltà occidentale. Stanno negando principi morali e la propria identità: nazionale, culturale, religiosa e perfino sessuale. Mettono in vigore politiche che pongono sullo stesso livello delle numerose famiglie tradizionali, le famiglie omosessuali: la fede in Dio equivale ormai alla fede in Satana.
Questo eccesso di politicamente corretto ha condotto la volontà di qualche persona a legittimare partiti politici il cui obiettivo è promuovere la pedofilia.
In molti paesi europei, la gente non ha il coraggio di parlare della propria religione>

Sochi, Forum Valdai - 2013

<Ho l'impressione che i nostri partners non desiderino avere alleati. Loro voglio avere dei vassalli. Vogliono comandare. Ma la Russia non funziona così.>
Intervista televisiva - 2004

Sugli Stati Uniti d'America

<Un'azione unilaterale seguita da una ricerca di alleati e tentativi di mettere insieme una coalizione (allargamento a est della Nato) non è il modo per raggiungere un accordo (con gli Stati Uniti). Questo tipo di azioni sono diventate frequenti nella politica Usa di oggi e ciò porta alla crisi.>
Sochi, Forum Valdai -2014

<Noi non dimentichiamo che gli Stati Uniti sono fino ad ora gli unici che hanno impiegato l'arma nucleare in un conflitto.>
Intervista televisiva - 2004

Sull'Isis

<Il presidente Obama ha parlato dell'Isis come una delle minacce. Ma chi ha contribuito ad armare le persone che combattevano Assad in Siria? Siete davvero non a conoscenza di chi sta combattendo lì? Si tratta per lo più di mercenari. Non siete consapevoli del fatto che vengono pagati per combattere? E vanno dove vengono pagati di più.
Abbiamo sentito che bisogna sostenere l'opposizione democratica in Siria e così li hanno sostenuti, gli hanno dato le armi. E il giorno dopo la metà dei ribelli se ne sono andati e si sono uniti all'Isis.>

Sochi, Forum Valdai - 2014


Verbum de verbo


giovedì 19 marzo 2015

Obiettivo: destabilizzare la Tunisia


Dopo Charlie Hebdo, dopo la Francia, è la volta del Museo del Bardo a Tunisi. Anche questa volta la firma è attribuita all'Isis. Lo conferma un comunicato dell'Islamic State: <Uno choc per miscredenti e ipocriti, specie coloro che affermano di essere acculturati> e subito la reazione del premier tunisino Habib Essid: <Questa sarà una guerra lunga; dobbiamo mobilitarci ad ogni livello, tutti insieme, tutte le appartenenze politiche e sociali per lottare contro il terrorismo. Serve unità nel nostro paese che è in pericolo>.

Perché la Tunisia: è' il paese che ha inaugurato la stagione delle primavere arabe, che in Tunisia portava il nome di Rivoluzione dei Gelsomini (2010-2011), portando a compimento una transizione culminata in una svolta laica alle elezioni presidenziali di fine 2014. E' stata anche applicata una costituzione con principi che si avvicinano al mondo occidentale, come l'uguaglianza fra uomini e donne. Ma probabilmente per un principio di azione e reazione, è anche il paese dove circa tre mila giovani sono partiti per la guerra in Iraq e Siria sotto bandiera dell'Isis. Risultando il paese da dove sono partiti il maggior numero dei 15mila jihaidisti. Di questi combattenti tunisini si calcola che 450 siano stati uccisi in combattimento e una sessantina siano nelle carceri siriane. Inoltre, il governo tunisino sostiene che diverse migliaia pronti ad andare a combattere siano stati fermati alle frontiere.

L'attentato: il computo delle vittime è di 22 turisti morti, quattro sono italiani. Circa cinquanta i feriti. Luogo della carneficina il Mueso del Bardo, alla periferia occidentale della capitale Tunisi, ove sono conservati mosaici di epoca romana. Il commando terrorista era composto da 5 uomini, che inizialmente hanno provato a forzare l'ingresso del parlamento che in quel momento (erano circa le 12) stava discutendo proprio una legge antiterrorismo. Il commando, bloccato dalla sicurezza, si è allora diretto nel vicino museo. L'assedio della polizia è durato tre ore, e due terroristi sono rimasti uccisi.

Ibidem

sabato 10 gennaio 2015

Francia sotto assedio: attacco a Charlie Hebdo


E' stato chiamato dai media internazionale l'11 settembre delle Francia. Il 7 gennaio a Parigi, erano circa le 11.30 del mattino quando due uomini armati di kalashnikov fanno irruzione nella redazione del settimanale satirico Charlie Hebdo. Bilancio: 12 morti fra i quali il direttore e due poliziotti, numerosi sono i feriti. E' il più grave attentato subito dalla Francia dal 1961. La capitale francese è sotto assedio. Scatta la caccia ai due terroristi. In un altro fatto di sangue operato da un'altra cellula terroristica collegata muore una poliziotta e altri quattro ostaggi. L'epilogo: i terroristi vengono uccisi dalle forze speciali francesi.

L'antefatto: Già a fine 2011 il giornale fu oggetto di un attacco con bombe molotov in seguito alla pubblicazione di una vignetta satirica su Maometto. E questo stile satirico, spesso irriverente e provocatorio è sempre stato nel dna della rivista. Nel suo mirino sono finiti anche il Papa, la Madonna, e personaggi della politica. Per i mussulmani Maometto e il Corano sono sacri e vederli ridicolizzati ha prodotto una forte indignazione che alcuni hanno concretizzato assassinando a sangue freddo persone (matita a parte) inermi. A seguito della strage nel mondo occidentale è circolata la scritta di solidarietà con la rivista e per la libertà di stampa e di satira: Je suis Charlie.


Ciò che è poco noto:  Le televisioni di tutto il mondo hanno trasmesso le immagini dei due attentatori in strada che freddano il poliziotto di origine magrebina, rendendo tristemente spettacolare la vicenda. L'autore delle riprese è Amchai Stein, vice-direttore della televisione israeliana Channel 1, il quale si trovava sul posto e dal tetto di un edificio ha potuto effettuare le riprese. 
Il video non censurato:  http://www.liveleak.com/view?i=9c6_1420636585
Perchè Stein fosse lì non è dato sapere. Certo è che per i teorici del complotto Israele-terrosismo islamico è un elemento quantomeno di discussione.
Un'analogia con l'attentato alle Twin Towers è che poco dopo i terribili fatti vengono, anche in questo caso, resi subito noti i nomi degli attentatori e parte della storia delle loro vite. Il dubbio su come mai conoscendo prima perché non si sia intervenuto in tempo sorge e rimarrà inevaso?

Fluctuat nec mergitur