Nella primavera del 1969 l’intelligence americana segnalò che nella valle di A Shau
vi era una nuova concentrazione di forze nemiche.
Il 10 maggio il comando USA
lancia una nuova operazione. Il mattino dell’11 maggio gli uomini del 3°
battaglione del 187° reggimento aviotrasportato giunsero su quota 937. La missione si rivelò ben più ardimentosa del
previsto, sin da subito le truppe a terra furono colpite da razzi e fuoco di
armi leggere da parte dei nordvietnamiti. I soldati americani si ritirarono più
volte dalle pendici della collina e vennero respinti ad ogni tentativo di
risalire il crinale. Nonostante il massiccio supporto aereo quando si fece sera
si contarono almeno trenta feriti e dieci perdite. Il giorno seguente fu deciso
di sferrare un nuovo attacco che fu respinto dal fuoco proveniente dalla fitta
rete di bunker. I tentativi di assalto proseguirono su ordine del colonnello
Weldon Honeycutt, ferito tre volte nel corso della battaglia. Il 15 maggio, a seguito di un attacco in
forze, gli aviotrasportati giunsero sulla cima di quota 937; quando
improvvisamente un elicottero, per errore, fece fuoco contro di loro provocando
gravissime perdite. Il 20 maggio un massiccio assalto a cui presero parte tutti
e quattro i battaglioni del 187° reggimento permise di conquistare la collina.
Quando
la battaglia si concluse un soldato americano scrisse su un pezzo di cartone
inchiodato ad un albero “Hamburger Hill. Ne valeva la pena?”. La battaglia fu
così chiamata a causa dei numerosi cadaveri che rimasero disseminati e
ammucchiati lungo le pendici anche gli uni sopra gli altri a ricordare appunto
gli strati dell’hamburger. I combattimenti che ebbero luogo durante la battaglia
di Hamburger Hill si svolsero spesso sotto una pioggia torrenziale rendendo il terreno
fangoso.
Il
fatto che destò più sconcerto nell’opinione pubblica statunitense fu che dopo
il sacrificio di sangue e aver strappato quota 937 al nemico, le truppe
americane abbandonarono dopo pochi giorni la collina per via dello scaro
rilievo strategico.
Il
bilancio fu di 56 morti e 400 feriti fra gli americani a fronte di circa 700
perdite nemiche.
Successivamente,
il presidente Nixon fu costretto ad ordinare al comandante Abrams di ridurre la
portata delle operazioni militari in Viet Nam. Hamburge Hill fu l’ultima
battaglia di logoramento che impegnò il contingente Usa durante la guerra del
Viet Nam.
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