"Sarà l'età dell'oro, l'America sarà di nuovo grande, fermerò le guerre"; Donald Trump appena eletto 47° presidente degli Stati Uniti.
E' un segnale forte quello che il popolo americano ha dato. Scegliendo Trump e non la Harris (nonostante la maggioranza dei sondaggi dessero per favorita quest'ultima), gli americano hanno espresso la volontà di fermare le "guerre per la democrazia" che hanno arricchito l'industria bellica a fronte di continui tagli ai salari. Un'America con il tessuto industriale in difficoltà e delocalizzato, con una povertà in crescita.
"Una vittoria politica come questa non si era mai vista nel nostro paese...combatterò per voi, per le vostre famiglie, e il vostro futuro. Ogni singolo giorno combatterò per voi all'ultimo respiro".
"Make America great again" Trump ha ripetuto lo slogan che lo contraddistingue, rendere l'America di nuovo grande.
Dunque priorità come sicurezza e lavoro hanno sconfitto le priorità dell'altra parte che erano guerra per procura alla Russia e possibile conflitto con la Cina, ma anche ideologia woke e lgbt. E' un'America pragmatica quella che ha scelto Trump, un'America stanca dell'ideologia dei democrats e che comunque dovrà affrontare sfide non facili soprattutto sul piano internazionale.
Labor omnia vincit