In primis, emerge la netta sconfitta elettorale di Macron. L'elettorato non ha apprezzato i suo europeismo e forse ancora di più la sua propensione alla guerra alla Russia. Il presidente francese indice nuove elezioni in patria già per il 30 giugno. L'asse franco-tedesco che per decenni è stato l'architrave dell'UE, ora sembra vacillare. E in Germania, infatti, i socialdemocratici vengono puniti dall'elettorato che invece premia Alternative fur Deutschland (AfD). Tornando alla Francia, e a proposito di affermazioni di partiti sovranisti, una menzione particolare la merita Rassemblement National di Marine Le Pen che con il 31% è il primo partito.
In Italia, la competizione elettorale ha visto almeno a livello mediatico il ritorno al bipolarismo, nello specifico Giorgia Meloni di FdI, primo partito con il 28% e Elly Schlein del PD con il 24%. Ridotto ai minimi termini il M5S che raggiunge il 10%. FI e Lega entrambe stazionano intorno al 9%. Siamo Europei con Azione di Calenda e qualche repubblicano dentro si ferma al 3% ottenendo zero seggi.
Poco sotto il 4% con zero seggi il più europeista dei cartelli elettorali, SUE, Stati uniti d'Europa che inglobava l'abortistica Bonino el (cattolico...?) Renzi.
Tra gli eletti illustri, sicuramente il più atteso, era il generale Vannacci candidato con la Lega che raggiunge oltre 500.000 preferenze. Stesso numero di preferenze per Decaro del Pd. Il premier Giorgia Meloni ottiene 2,4 milioni di preferenze. Niente Europa per Bonino, Renzi e Calenda.
Dulce bellum inexpertis, expertus metuit
Direi che in questo momento più che mai, le persone votano sempre più a Destra perché sono stanche di questa invasione che sta affliggendo l’Europa. Da italiano invece il 24% del PD mi preoccupa…
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