Ora Donald Trump, a dispetto di tutti i sondaggi, è il nuovo
presidente degli Stati Uniti d'America.
Segno che il popolo americano ha scelto. E con forza. Il suo
motto in campagna elettorale è stato "Make America great again". Ha
fatto esternazioni quali "Io non bisogno delle star, ho bisogno di
voi". Eh già, perchè Hillary (nata Rodham) Clinton invece sì. Per lei si
sono prodigati Madonna, che aveva promesso favori sessuali a chi avesse votato
per la candidata democratica, Lady Gaga, Bruce Springsteen, e Robert De Niro
che era arrivato a dire "Lo prenderei a pugni". Il nostro premier,
Matteo Renzi, dal canto suo alla vigilia del voto si era augurato che il
prossimo presidente fosse femmina. Il giornalista Beppe Severgnini a risultato
appreso senza mezzi termini definisce Trump "un disastro" in linea
con la giornalista Rai Giovanna Botteri.
Quanto a Hillary Clinton, è la politica che da segretaria di
stato della presidenza Obama, con ghigno di soddisfazione e parafrasando il
Veni, Vidi, Vici di Giulio Cesare disse sulla vicenda dell'uccisione di
Gheddafi: "Siamo venuti, abbiamo visto e lui è morto". https://www.youtube.com/watch?v=FmIRYvJQeHM
Donald Trump, che in campagna elettorale non è stato
supportato dal suo stesso partito, sarà il 45° presidente degli Stati Uniti,
votato dai cosidetti bianchi senza laurea, dai rednecks (i colli rossi, quelli
che lavorano all'aperto) ma forse per alcuni anlisiti a sorpresa anche dalle
minoranze come i latinos e i neri.
Trump a differenza della Clinton non sembra vedere nella
Russia il nemico e dunque la speranza è anche quella di un allentamento delle
tensioni con Mosca.
E pluribus unum
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