Le recenti elezioni politiche hanno regalato molti
dubbi e poche certezze.
Partiamo da queste ultime. Gianfranco Fini, che dal
1983 sedeva in parlamento, non viene confermato dagli elettori; Fli ottiene
soltanto lo 0,47%. L’ex presidente della Camera appena chiuse le urne dichiara:
“per l’Italia il peggio deve venire”. Casini, l’altro fiasco di questa tornata
elettorale, più compassato dice: “nella vita si vince e si perde”. Sempre restando
al centro, Mario Monti con la sua lista si attesta intorno all’8%, forse troppo
freschi negli italiani, i ricordi della super austerità economica (con i suoi 3
milioni di disoccupati) da lui imposta o forse perché un tecnico non doveva
salire in politica. La delusione nel corso delle interviste è mitigata dal
fatto che la lista è stata creata in pochi giorni.
La lista di Giannino e le sue idee innovatrici per
il sistema economico-finanziario italiano è stata travolta poco prima del voto
dalla vanità del suo stesso fondatore. Il partito dei pm Ingoria-Di Pietro è
stata snobbata dall'elettorato. La Lega Nord di Maroni tiene dopo la
difficile eredità di Bossi con i suoi pro e suoi contro. A destra la consueta
parcellizzazione dei voti tra Storace, la neonata formazione della Meloni, e
altre liste minori attribuibili a quell'universo politico.
Ma veniamo ai big e anche ai dubbi. Bersani e il suo
Pd con la vittoria in tasca si è fatto raggiungere dal Pdl nel quale è sempre
più palese l’essere Berlusconi dipendente. Il fenomeno del Movimento 5 stelle
del comico Grillo, vero vincitore di queste elezioni politiche, è ciò che agita
i mercati e ancora di più la vecchia politica, quella della prima repubblica,
della seconda e di quante ne verranno. Un movimento del quale, ad oggi, si
conosce la sua mente, l’imprenditore Gianroberto Casaleggio (che ispira i
discorsi, ma non parla) e il suo volto simpatico, il comico Beppe Grillo.
Difficile, invece, conoscere e prevedere l’evolversi del movimento all'interno del
sistema parlamentare e istituzionale; c’è da formare un nuovo governo, eleggere
i presidenti di Camera e Senato, eleggere il Presidente della Repubblica e uno
dei pilastri del movimento è la non-alleanza con i partiti tradizionali.
Pd, Pdl, Grillo una difficile matassa da sbrogliare,
chissà che non ne approfitti qualcuno? Qualcuno che esce tecnicamente sconfitto
da queste elezioni…
Cui prodest?
Monti?? speriamo di no... so solo che è passato più di un mese e siamo ancora a parlare di chi deve governare... adesso pare che il problema
RispondiEliminaprincipale sia trovare "l'accordo" migliore tra pd e pdl per dare meno spazio possibile ai grillini ed eleggere un presidente
della repubblica che faccia altrettanto... Credo che ci si dovrebbe soffermare sulle motivazioni che hanno spinto gli elettori a votare il movimento cinque stelle.
La gente comune vuole un cambiamento radicale
del modo di fare politica e che anche i politici paghino le conseguenze di questa crisi. La considero una specie di rivoluzione
buona delle persone, un voler dare un segnale forte a chi ancora non voleva ammettere e pagare la gravità della crisi.
Vogliono nuove elezioni ma i cittadini hanno votato e senza una nuova legge elettorale quali nuovi risultati sperano di ottenere??
È così difficile non pensare solo alla propria poltrona quando fuori ci sono famiglie senza soldi?? povera Italia...
Gentile lettore,
Eliminaconvengo in particolare sul punto "la gente comune vuole un cambiamento radicale". Il problema è che c'è troppa distanza tra la politica dei palazzi del potere e i problemi (crisi economica strutturale) della gente comune. Se forze politiche improvvisate dall'oggi al domani ottengono successo, tale risultato è da ricondurre al fallimento della politica.
La consolazione almeno possiamo trovarla nel fatto che alcuni che avevano messo le radici in parlamento non sono stati confermati!