sabato 2 marzo 2013

Elezioni politiche 2013


Le recenti elezioni politiche hanno regalato molti dubbi e poche certezze.

Partiamo da queste ultime. Gianfranco Fini, che dal 1983 sedeva in parlamento, non viene confermato dagli elettori; Fli ottiene soltanto lo 0,47%. L’ex presidente della Camera appena chiuse le urne dichiara: “per l’Italia il peggio deve venire”. Casini, l’altro fiasco di questa tornata elettorale, più compassato dice: “nella vita si vince e si perde”. Sempre restando al centro, Mario Monti con la sua lista si attesta intorno all’8%, forse troppo freschi negli italiani, i ricordi della super austerità economica (con i suoi 3 milioni di disoccupati) da lui imposta o forse perché un tecnico non doveva salire in politica. La delusione nel corso delle interviste è mitigata dal fatto che la lista è stata creata in pochi giorni. 
La lista di Giannino e le sue idee innovatrici per il sistema economico-finanziario italiano è stata travolta poco prima del voto dalla vanità del suo stesso fondatore. Il partito dei pm Ingoria-Di Pietro è stata snobbata dall'elettorato. La Lega Nord di Maroni tiene dopo la difficile eredità di Bossi con i suoi pro e suoi contro. A destra la consueta parcellizzazione dei voti tra Storace, la neonata formazione della Meloni, e altre liste minori attribuibili a quell'universo politico.

Ma veniamo ai big e anche ai dubbi. Bersani e il suo Pd con la vittoria in tasca si è fatto raggiungere dal Pdl nel quale è sempre più palese l’essere Berlusconi dipendente. Il fenomeno del Movimento 5 stelle del comico Grillo, vero vincitore di queste elezioni politiche, è ciò che agita i mercati e ancora di più la vecchia politica, quella della prima repubblica, della seconda e di quante ne verranno. Un movimento del quale, ad oggi, si conosce la sua mente, l’imprenditore Gianroberto Casaleggio (che ispira i discorsi, ma non parla) e il suo volto simpatico, il comico Beppe Grillo. Difficile, invece, conoscere e prevedere l’evolversi del movimento all'interno del sistema parlamentare e istituzionale; c’è da formare un nuovo governo, eleggere i presidenti di Camera e Senato, eleggere il Presidente della Repubblica e uno dei pilastri del movimento è la non-alleanza con i partiti tradizionali. 
Pd, Pdl, Grillo una difficile matassa da sbrogliare, chissà che non ne approfitti qualcuno? Qualcuno che esce tecnicamente sconfitto da queste elezioni…

Cui prodest?

2 commenti:

  1. Monti?? speriamo di no... so solo che è passato più di un mese e siamo ancora a parlare di chi deve governare... adesso pare che il problema
    principale sia trovare "l'accordo" migliore tra pd e pdl per dare meno spazio possibile ai grillini ed eleggere un presidente
    della repubblica che faccia altrettanto... Credo che ci si dovrebbe soffermare sulle motivazioni che hanno spinto gli elettori a votare il movimento cinque stelle.
    La gente comune vuole un cambiamento radicale
    del modo di fare politica e che anche i politici paghino le conseguenze di questa crisi. La considero una specie di rivoluzione
    buona delle persone, un voler dare un segnale forte a chi ancora non voleva ammettere e pagare la gravità della crisi.
    Vogliono nuove elezioni ma i cittadini hanno votato e senza una nuova legge elettorale quali nuovi risultati sperano di ottenere??
    È così difficile non pensare solo alla propria poltrona quando fuori ci sono famiglie senza soldi?? povera Italia...

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    1. Gentile lettore,
      convengo in particolare sul punto "la gente comune vuole un cambiamento radicale". Il problema è che c'è troppa distanza tra la politica dei palazzi del potere e i problemi (crisi economica strutturale) della gente comune. Se forze politiche improvvisate dall'oggi al domani ottengono successo, tale risultato è da ricondurre al fallimento della politica.
      La consolazione almeno possiamo trovarla nel fatto che alcuni che avevano messo le radici in parlamento non sono stati confermati!

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